La Musica che fa pensare...Educare all'autonomia

Come ben sappiamo, l’insegnamento tradizionale si basa prevalentemente sull’informazione e sulle conoscenze, ma ciò non è sufficiente. Nella vita non basta conoscere o saper descrivere le cose: occorre una mente operante capace di pensare, una capacità a cui si dovrebbe attribuire lo stesso valore di quelle dello scrivere e contare. Saper pensare è importante per operare scelte e prendere decisioni, per risolvere problemi. Molti nostri successi, in campo cognitivo, affettivo e sociale, dipendono da questa capacità. Le varie ricerche dimostrano che non è automatico che le abilità di pensiero vengano apprese naturalmente. Una buona mente, quindi è tale se, oltre che piacevole e brillante, è anche pronta a mettere in atto strategie utili per il miglioramento di sé e degli altri. Una buona mente sa ascoltare, vedere più punti, affrontare le diversità; distinguere , proporre alternative, trovare più punti di accordo..
Lo scopo del laboratorio consiste proprio nel potenziare precocemente la riflessione sulle strategie  di apprendimento e sui processi meta cognitivi di controllo, cogliendone l’importanza nei primi anni di scolarizzazione, prima che si fossilizzino modalità non sempre efficaci di approccio alle consegne scolastiche.
Il presente programma si propone di promuovere attività meta cognitive che hanno caratteristiche di elementarità e che costituiscono un introduzione alle modalità e ai contenuti meta cognitivi.
Tra le attività del programma si incontreranno spesso situazioni di vita quotidiana e di apprendimenti mirati all’autonomia del bambino o del ragazzo nella vita di tutti i giorni. Il programma alla metacognizione, è stato infatti messo a punto  con l’idea di fornire materiale per avviare sia bambini-ragazzi non clinici e sia bambini-ragazzi che presentano difficoltà di apprendimento (DSA/ADHD, Sindronme di Down, Disturbo dello spettro autistico ecc…) alle prime esperienze di apprendimento.
Il training ha come obiettivo fondamentale, quello di acquisire un “Set di Strategie”; di coordinare strategie multiple e di variare le strategie quando il risultato desiderato non viene ottenuto. Per esempio le strategie cognitive andrebbero viste come una serie di operazioni mentali “interdipendenti e intercambiabili”, che possono essere modificate in risposta a situazioni diverse; inoltre le strategie non dovrebbero essere insegnate al di fuori di un preciso contesto. Dovrebbero invece essere introdotte ed esercitate come parte integrante del curricolo cosi come la musica, la lettura, la matematica ecc.. e gli insegnamenti relativi a contenuti precisi. In un buon modello d’insegnamento delle strategie “gli insegnati incoraggiano abitualmente la riflessione e la pianificazione da parte degli studenti”.
Essi modellano l’uso di piani cognitivi e forniscono agli studenti opportunità di pensare attivamente attraverso la soluzioni di problemi. In breve, promuovono un ambiente in cui tali attività cognitive vengono valutate più dell’esecuzione passiva di consegne e della produzione di risposte corrette. In un contesto appropriato, lo sviluppo meta cognitivo si afferma perche gli studenti hanno varie e ricche opportunità di pianificazione e riflessione, e sono partecipanti “attivi e intenzionali”  nel processo di apprendimento. La teoria meta cognitiva rappresenta un elemento considerevole nell’aiutare  insegnati e quando si sforzano di costruire un ambiente di classe  che sia caratterizzato da un insegnamento flessibile e creativo di strategie; realizzando un modello  “operativo” dello sviluppo meta cognitivo che gli insegnanti potrebbero utilizzare come struttura entro la quale divenire “strategicamente orientati”.
L’aggettivo operativo, sottolinea la natura dinamica del modello; esso aiuta a fornire interpretazioni di situazioni presenti e determina una gamma di possibili azioni future. Un modello operativo aiuta a prendere le decisioni più opportune sulla sequenza di azioni da adottare per la classe, per un piccolo gruppo o per un singolo studente. Il bambino quindi, apprende determinate strategie e le ripete in molteplici contesti. Così la conoscenza specifica della strategia, viene allargata e arricchita, egli viene a comprendere  “quando, dove e come “ usare ogni singola strategia.
In questo modo, il modello metacognitivo integra gli atti cognitivi (sotto forma di uso di strategia) con le loro conseguenze e cause motivazionali.
La finalità ultima del laboratorio, è che vi sia  una “trasferibilità” delle metodologie di lavoro nelle singole discipline scolastiche. L’esperienza del laboratorio deve, inoltre trovare uno spazio di realizzazione ulteriore anche nel contesto di vita extrascolastico, favorendo nel soggetto  il trasferimento di strategie apprese, ad esempio nelle attività ludiche o in situazione di problem solving quotidiano. In tale ambito diviene quindi fondamentale il supporto di altri mediatori, quali insegnati, educatori, genitori ecc..il bambino acquisirà, in modo progressivo, sempre più automatismi nell’uso di strategie e, conseguentemente autonomia esecutiva.
Perchè , in fondo l’uso consapevole e costruttivo del pensiero ha a che fare con la felicità!