Didattica Metacognitiva 2

Le abilità e le strategie metacognitive (la metacognizione)

 

 Le abilità e le strategie metacognitive sono le capacità che consentono di conoscere il funzionamento della mente (propria e altrui) e di decentrare il pensiero verso il futuro (predire/prevedere e progettare azioni) e verso il passato (monitorare e autovalutarsi), di imparare ad allontanarsi dall’urgenza dell’immediato presente e a proiettarsi in avanti e indietro nel tempo acquisendo il senso della temporalità, ma anche di controllare i percorsi mentali utilizzati per elaborare informazioni, assumere decisioni, svolgere compiti, risolvere problemi, di essere consapevoli delle possibili strategie di fronteggiamento delle situazioni e quindi di «apprendere ad apprendere».

 Le abilità fondamentali che caratterizzano la metacognizione sono:

 • La predizione, la capacità di prevedere mentalmente e di rappresentarsi cosa può succedere se si applica una certa procedura ad un determinato compito,

 • La progettazione, la capacità di individuare e organizzare la strategia e le azioni concrete che consentono di raggiungere meglio e con il minor dispendio di energie un certo risultato,

 • Il monitoraggio, la capacità di osservare e controllare l’andamento di un processo, anche cognitivo, e di costruire soluzioni alternative, qualora quelle usate non si rivelino idonee,

La valutazione, la capacità di cambiare in parte o tutta la strategia e il piano d’azione, se essi si rivelano inadatti al problema specifico da affrontare. Monitoraggio e valutazione insieme costituiscono l’autovalutazione.

 

Ma già a metà degli anni Novanta, rispetto questo elenco di abilità fondamentali, gli studiosi hanno individuato un terreno di interesse di ricerca più allargato che prevedeva anche attività cognitive come:

 • Il transfer e la generalizzazione di una strategia di soluzione di un problema applicata ad altri problemi o contesti nozionali».

 • La verbalizzare ovvero saper esprimere con le parole le procedure logiche/ metodologiche utilizzate o che si intende utilizzare in prima persona o dagli altri,

•  Il fronteggiamentodei problemi e l’assunzione di decisioni (decidere), passando dalla teoria all’azione,

Apprendere ad apprendere, usando autonomamente ma in modo contingente e contestualizzato, i metodi propri delle discipline come modalità alternative di conoscenza del mondo,

 • Sviluppare creatività e flessibilità, cercando per ogni situazione, compito, problema la gamma di possibili soluzioni/procedure tra le quali operare scelte finalizzate agli scopi.

Tra queste una delle abilità più importanti in un mondo in continua e veloce trasformazione è l’imparare a imparare: «se per imparare si intende conoscere dei contenuti, implica l’acquisizione della consapevolezza di ciò che avviene nel processo cognitivo, essere in grado cioè non solo di attivare delle strategie diversificate rispetto le situazioni, di analizzare, di un compito identificandone le difficoltà, ma anche di valutare i propri limiti e le proprie risorse … é attraverso questo tipo di conoscenza che il nostro allievo acquisirà le quattro abilità fondamentali evidenziate da A.L.Brown … queste abilità, sviluppate in un certo ambito, saranno poi esportabili in altri contesti»

In generale, l’applicazione delle tecniche metacognitive nella didattica riguardano soprattutto l’attenzione, la memoria, la lettura e la scrittura; studenti che hanno una buona consapevolezza metacognitiva, sono migliori poiché il compito viene affrontato con maggior coinvolgimento personale. Ogni individuo è modificabile e l’intelligenza  non  è  un elemento biologico statico, un patrimonio non incrementabile, dato una volta per tutte alla nascita: essa può essere trasmessa  e quindi appresa.

Il training “Apprendere con la Musica” (metodo metacognitivo musicale; inedito), è indicato per le persone  con deficit di attenzione e iperattività  in quanto aiuta a sistemare diverse funzioni cognitive per le quali risultano carenti: il comportamento  di pianificazione in primis, che aiuta ad organizzarsi con consapevolezza, il comportamento di problem solving, viene sviluppato attraverso situazioni proposte dalle schede che mettono il ragazzo di fronte alla ricerca di una serie di strategie. Il comportamento comparativo viene stimolato attraverso una continua richiesta di confronto tra le cose per trovare differenze e uguaglianze e quindi saper poi trarre conclusioni. L’esplorazione sistematica di un campo, implica la necessità di saper ricercare particolari dentro uno spazio che li presenta, nel quale bisogna sapersi muovere appunto sistematicamente. Tali funzioni cognitive ed altre, modellano un comportamento metacognitivo della persona che gradualmente impara a tener sotto controllo gli atteggiamenti incontrollati che verrebbero spontanei nel contesto della sindrome ADHD. I risultati arrivano solo se vi è un lavoro sistematico e costante.